Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti. Se vuoi saperne di più o negare il consenso consulta l'informativa sulla privacy. Proseguendo la navigazione o cliccando su "Chiudi" acconsenti all'uso dei cookie. Chiudi
vai al contenuto vai al menu principale vai alla sezione Accessibilità vai alla mappa del sito
Login  Docente | Studente | Personale | Italiano  English
 
Home page Home page

Agraria: Finanziato il progetto FINGERIMBALL coordinato dalla prof.ssa Mariateresa Russo

Fingerimball è l’acronimo dell’unico progetto nell’ambito tecnologico strategico “Sistema Agroalimentare” che in Calabria è coordinato da una Università, la Mediterranea di Reggio Calabria - Facoltà di Agraria, a conferma della specificità e dell’alto profilo scientifico del sistema della ricerca regionale.

Tra quelli finanziati in Calabria, il progetto ha registrato il punteggio più elevato nella valutazione scientifica, classificandosi al primo posto, seguono ulteriori progetti coordinati da imprese e coadiuvati da organismi di ricerca vari.

Il progetto Fingerimball, finanziato per poco meno di 10 milioni di euro, coordinato dalla prof.ssa Mariateresa Russo, responsabile del Laboratorio di Chimica, Qualità e Sicurezza degli Alimenti del DISTAFA, Dipartimento collegato alla Facoltà di Agraria, prevede un partenariato composto da unità operative di ricerca afferenti ad altri cinque Atenei (Cagliari, Ferrara, Messina, Perugia e Salerno), due Istituti del CNR (di Napoli e Firenze), sei PMI calabresi, oltre alla Fondazione Mediterranea Terina.

Fingerimball è l’unico progetto, nel panorama nazionale, che punta alla valorizzazione della autenticità e sicurezza delle produzioni alimentari di eccellenza e nel contempo alla messa a punto di strumenti innovativi, che siano efficaci e poco costosi, in grado di contrastare il dilagante fenomeno della contraffazione alimentare, meglio nota come agropirateria.

Il termine “agro-pirateria” qualifica sia violazioni di diritti di proprietà industriale che si esplicano su alimenti (ad esempio l’indebita apposizione di marchi su prodotti alimentari), sia modifiche dell’identità merceologica dei prodotti o realizzazioni di prodotti con materie prime o procedimenti diversi da quelli dichiarati o in conformità ai quali il prodotto dovrebbe essere commercializzato (ingredienti diversi o in quantità diverse da quelli dichiarati).

La salubrità del cibo che viene giornalmente consumato è essenziale per la vita e la salute umana. Pertanto l’accesso ad alimenti sicuri sia dal punto di vista della qualità merceologica che della correttezza degli scambi commerciali e della veridicità delle indicazioni sulla origine e provenienza è un requisito irrinunciabile per un alimento.

L’agro-pirateria è oggi uno dei fenomeni più gravie preoccupanti. I filoni principali di contraffazione dei prodotti alimentari italiani sono:

- la falsificazione illegale delle indicazioni geografiche tutelate, delle denominazioni protette e dei marchi aziendali, contraffazione che sfrutta reputazione e notorietà, imitando nomi, marchi, aspetto e caratteristiche che, nel caso dell’Italia, colpisce soprattutto i prodotti di eccellenza (es. IGT, DOP, IGP, tradizionali, marchi noti,):

- i riferimenti ingannevoli ad aree geografiche italiane, l’utilizzo di indicazioni col nome “Italia” o di nomi, simboli e colori ad essa riconducibili (cosiddetti prodotti “Italian Sounding”).

L’Italia è tra i paesi più colpiti da questi fenomeni: tre prodotti alimentari su quattro sono falsi; due piatti italiani su tre sono ottenuti con ingredienti non originali; un piatto tipico italiano su tre viene regolarmente imitato e in questo modo ogni anno il nostro Paese ci rimette oltre 2 miliardi di euro (per dare la dimensione del fenomeno, si pensi che tale cifra coincide all’incirca con il fatturato annuale della Barilla).

Secondo dati Nomisma, negli Stati Uniti i vini italiani fatturano 396,6 milioni di dollari l’anno, mentre quelli falsamente italiani ne fatturano 943,1: più del doppio.

I Paesi in cui maggiormente si concentra l’agro-pirateria sono Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Cina. Le contraffazioni vere e proprie del prodotto italiano coprono il 70% circa dei prodotti alimentari italiani correttamente importati negli USA. Le vendite di prodotti che subiscono l’Italian Sounding superano di circa dieci volte quelle dei prodotti effettivamente italiani. L’avvicinamento ai prodotti italiani consente di posizionare nel mercato Usa i riferimenti “Italian Sounding” su un prezzo mediamente superiore di circa il 50% rispetto a tutti gli altri prodotti privi di inganno. Sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo, per ogni prodotto alimentare italiano ne esistono quattro che traggono in inganno i consumatori sfruttando l’immagine, i colori, i marchi e le denominazioni del nostro Paese. Più precisamente questa proporzione falso/autentico è sul mercato nord americano (Usa e Canada) pari a 10 contro 1; in Europa è di 3 contro 1; nel resto del mondo (i Paesi extra-UE ed extra Nord America) è di 2 contro 1.

Quanto ai luoghi di produzione, la maggior parte dei prodotti alimentari falsamente Italian Sounding pare provenire principalmente dalla Turchia (il 18% di cibi e bevande) e da Singapore (12%),dall’Ungheria (7%) e dagli Stati Uniti (5%).

Per quanto ne sia difficile la quantificazione, il CENSIS ha “prudenzialmente” stimato che il mercato dei falsi prodotti alimentari in Italia ammonti a circa 1.153 milioni di euro. L’OCSE stima che nella sola Europa il fenomeno della contraffazione alimentare sia cresciuto negli ultimi anni del 900% e in Italia sia valutabile in circa 25 miliardi di euro, con tassi di espansione tra il 100% ed il 200% annuo.

Tutelare i prodotti agro-alimentari è un’operazione complessa per l’esigenza di agire su diversi fronti: economico-legale, dell’immagine, della qualità e sicurezza, tecnologico.

Diverse sono le proposte per porre rimedio al fenomeno, dalla creazione dell’Osservatorio permanente, insediato presso il MAP (Ministero delle Attività Produttive) in collegamento con l’ICE (Istituto per i Controlli Elettronici), utile a monitorare adeguatamente l’evoluzione dell’agro-pirateria ed a predisporre interventi all’attivazione presso i Consolati, agli sportelli camerali e delle Ambasciate dei Paesi in cui avvengono le contraffazioni, alle strutture in grado di fornire indicazioni e prima assistenza legale, utili per notificare correttamente agli organismi locali competenti atti di diffida e richieste di inibizione della circolazione dei falsi alimentari italiani, al varo di campagne nel mondo a sostegno e difesa del “made in Italy”.

Il contrasto vero e proprio all’agro-pirateria è rappresentato da norme stringenti quali quelle sull’obbligatorietà d’etichettatura d’origine e dalle azioni di controllo e repressione che, seppur intensificate ai vari livelli, non sono sufficienti e, soprattutto, sono molto costose ed operano a posteriori e non riescono ad intercettare la totalità dei prodotti contraffatti.

Poiché il prodotto contraffatto è, ovviamente, un prodotto di scarsa qualità e, spesso, nuoce gravemente alla salute, il contrasto all’agro-pirateria è anche un problema di sicurezza alimentare.

Introdurre sistemi in grado di tutelare le produzioni di eccellenza implementando tecnologie in grado contrastare la contraffazione diventa un imperativo.

Per capire l’importanza per l’Italia del contrasto dell’agro-pirateria basti pensare che, nel contesto europeo l’Italia vanta:

- la leadership europea nel biologico; in Italia si trovano, infatti, un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell'Unione superando il milione di ettari;

- la leadership europea nei prodotti tipici.

- una ricchezza unica nei prodotti agroalimentari tradizionali. L’ottava revisione dell’elenco conta 4.396 specialità tradizionali censite dalle regioni in quanto ottenute secondo metodiche praticate sul territorio in modo omogeneo e regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni.

L’arma più potente di cui dispone l’UE e quindi l’Italia, è la qualità. Aiutare il consumatore a riconoscere i prodotti di eccellenza sfuggendo a trappole, inganni e contraffazioni e, allo stesso tempo, valorizzare le produzioni di qualità, sono diventati obiettivi fondanti della nuova politica europea sulla qualità, "una nuova strategia di mercato che, attraverso la tutela della specificità dei prodotti agricoli, mira a favorire la competitività di molte regioni europee".

Nel contesto globale appena delineato, il progetto, con un approccio assolutamente originale, innovativo e multidisciplinare, si sviluppa su più livelli e prevede la creazione di una infrastruttura altamente innovativa nei contenuti, nell’approccio e nelle tecnologie, che punta da un lato alla valorizzazione dei prodotti di alta qualità sui mercati mondiali e dall’altro alla loro tutela, dotandoli delle “istruzioni d’uso” e dei codici di protezione, autenticazione e profiling ottenuti integrando tecniche analitiche omiche - genomica, proteomica, metabolomica - di ultima generazione con quelle sensoristiche (nasi e lingue elettroniche) supportate su speciali microchip, sviluppati ad hoc, che funzionanosia da supporto per i fingerprintings di autenticazione che per le informazioni aggiuntive sul terroir dei prodotti inteso questo non solo come luogo di produzione, ma come luogo portatore di valori culturali ed in grado difornire ai consumatori mondiali le informazioni e le curiosità di cui sono alla ricerca, direttamente sullo scaffale. A tal fine il prodotto è corredato da un microlettore easy human friendly e soprattutto poco costoso. Il microlettore, a diversi livelli di accessibilità, non solo diventa un supporto di conoscenza per il consumatore maconsentirà ad organismi di controllo ufficiale, appositamente accreditati, l’accesso ai dati necessari per verificare in tempo reale e sul posto l’autenticità dei prodotti.

Il sistema è comunque supportato da una piattaforma bio-Track&Trace open source appositamente studiata e da una piattaforma di Knowledge management che dovrebbe diventare la struttura base informativa su cui convogliare tutte le informazioni. L’infrastruttura pilota di questo sistema sarà sviluppata in Calabria con l’obiettivo di espandere il sistema alla tutela di tutti i prodotti del made in Italy.

Cerca nel sito

 

Posta Elettronica Certificata

Direzione

Tel +39 0965.1696501

Fax +39 0965.1696550

Indirizzo e-mail


Biblioteca

Tel +39 0965.1696320

Fax +39 0965.1696550

Indirizzo e-mail

Segreteria didattica

Tel +39 0965.1696322

Fax +39 0965.1696550

Indirizzo e-mail


Segreteria amministrativa

Tel +39 0965.1696510

Fax +39 0965.1696550

Indirizzo e-mail

Segreterie CdL

Tel +39 0965.1696464

Fax +39 0965.1696550

Indirizzo e-mail

Orientamento

Indirizzo e-mail

Social

Facebook

Twitter

YouTube

Instagram