di Enrico Costa e Angelo Viglianisi Ferraro Fervono i preparativi per il progetto NMUN (acronimo che sta per National Model United Nations), un’iniziativa nata nel 1923 come simulazione della Lega delle Nazioni. Da quest’anno anche la Mediterranea figura tra le Università che invierà una delegazione di studenti alle “student-run academic simulation”, una vera e propria simulazione dei processi diplomatici multilaterali. E a solo un mese dalla presentazione del progetto si registrano già circa 70 iscritti. Di questi solo una parte avrà la possibilità di partecipare concretamente all’iniziativa, prendendo così parte ai corsi di preparazione che si svolgeranno in loco (a partire dal mese di dicembre), per poi volare a New York. Si tratta, come è stato da più parti evidenziato, di un’opportunità unica per gli studenti universitari reggini. Questi ultimi avranno, infatti, la possibilità di capire il funzionamento interno delle Nazioni Unite, sviluppando contemporaneamente abilità nell’arte della diplomazia e del compromesso. L’incontro fra studenti provenienti da background differenti in un forum all’interno del quale discutere tematiche di attualità internazionale non potrà che tradursi in un “learning by doing”, che fa del progetto uno degli strumenti più efficaci per l’insegnamento delle dinamiche della diplomazia multilaterale e delle relazioni internazionali. Le metodologie di apprendimento sono “student-centered”, poiché favoriscono forme di “active learning” (incentrate sulla partecipazione attiva degli studenti nell’acquisizione degli insegnamenti), e associano alla didattica frontale tradizionale (essenzialmente di tipo nozionistico) a percorsi formativi pratico-applicativi, in cui l’obiettivo, come si legge sul sito www.iagora.it, “è capitalizzare il lavoro del proprio gruppo. Tra le competenze che i MUN insegnano vi sono: il public speaking, la ricerca nelle riviste e nelle banche dati telematiche UN, l’apprendimento della prassi parlamentare della ricerca del compromesso, il valore del “teamwork”, l’importanza delle “informal-interpersonal-relationships” che il MUN chiama “caucusing”. La fase del progetto che si svilupperà presso il Quartier Generale dell’Onu si articolerà in una serie di incontri e manifestazioni: dalla “Opening Cerimony” (cerimonia di apertura dei lavori presso il Palazzo di Vetro dell’ONU – presieduta un tempo da eminenti personalità quali il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, l’Onorevole Boutros Boutros-Ghali, l’Ambasciatore Bill Richardson – in cui viene stilato un resoconto dell’attività svolta nella precedente edizione ed una breve illustrazione dei temi da trattare nella presente edizione della simulazione) al “Guest Speaker Program” (un informal meeting con esponenti del mondo della diplomazia mondiale per discutere temi di attualità inerenti i lavori di ciascuna commissione). Dal “Mission Briefing” (l’incontro con gli ambasciatori del paese rappresentato in occasione della simulazione) al “Saturday Plenary Sessions” (fase centrale dell’iniziativa, consistente nella presentazione e votazione formale delle risoluzioni e dei reports presso l’aula dell’Assemblea Generale dell’ONU in seduta plenaria). Il programma si concluderà con una solenne “Closing Ceremony”, una manifestazione di chiusura dei lavori e di consegna degli awards alle migliori Università partecipanti. Il progetto raccoglie annualmente alle Nazioni Unite di New York più di 3.000 studenti, provenienti dalle Università di tutto il mondo, e, come è possibile apprendere ancora dal link dell’associazione messinese che si sta preoccupando di raccogliere le adesioni, “ogni delegazione rappresenta uno o più paesi od organizzazioni non governative (NGO) membri delle Nazioni Unite. Gli studenti assumono pertanto il ruolo di delegati e lavorano in Commissioni divise per materia sui topics presenti in agenda per la realizzazione di risoluzioni inerenti i conflitti regionali, le operazioni di mantenimento della pace, gli effetti della globalizzazione, la violazione dei diritti umani, il razzismo, i modelli di sviluppo economico e sociale e la tutela dell’ambiente”. Per la prima volta nella storia degli NMUN anche l’Ateneo reggino invierà la sua delegazione e il forte consenso manifestato da quanti sino ad oggi hanno inviato la propria richiesta di adesione lascia intendere che si tratta di un’iniziativa meritevole della massima attenzione anche da parte delle istituzioni politiche presenti sul territorio. All’entusiasmo manifestato dai giovani è, pertanto, auspicabile che si accompagni altrettanta disponibilità e sensibilità, da parte di quanti hanno a cuore le sorti della Calabria, nel sostenere i giovani che dovranno recarsi a New York. Sarà possibile presentare domanda, collegandosi al sito www.iagora.it entro il 30 novembre p.v. Per maggiori informazioni, rivolgersi al prof. Enrico Costa (ecosta@unirc.it), Coordinatore del Progetto, o al dott. Angelo Viglianisi Ferraro (ferrangelo@hotmail.com), Delegato della Facoltà di Giurisprudenza per il Progetto.