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Alterazioni: processi sintatticamente simili

Seconda fase : Walter Carnì, Gianfranco Scafidi, Carmine Torchia
L’opera d’arte, oggi, si configura come un processo il cui esito non è né prevedibile né definito e in cui la libertà dell’interprete gioca un ruolo fondamentale. Il carattere “aperto” dell’opera promuove il ruolo del fruitore che contribuisce direttamente alla creazione: l’artista ed il fruitore intervengono in egual misura, compiendo due azioni opposte e configurando l’opera come centro dinamico di relazioni continuamente modificabili. Nel momento in cui si apre ad essere formata, l’opera d’arte diviene strumento formativo: la partecipazione al processo creativo non solo stimola la sensibilità e l’immaginazione ma soprattutto sollecita la riflessione e la consapevolizzazione. L’arte si configura, quindi, come una risorsa “esplorativa”, che consente di conoscere meglio noi stessi e il mondo in cui viviamo, sperimentando la propria la nostra capacità critica. DESCRIZIONE DEL PROGETTO In questo progetto, l’opera si snoda in una sorta di moto circolare che, partendo dal fruitore, vi ritorna nuovamente dopo l’elaborazione dell’artista, in una stratificazione di modificazioni che si succedono temporalmente. La prima fase è costituita da un’azione artistica collettiva, in cui ciascuno è chiamato a confrontarsi con il proprio volto (e, di conseguenza, con la proiezione esterna del “Sé”) elaborando un autoritratto: si tratta simbolicamente di “consegnare” un’immagine che rappresenti ciò che vediamo di noi stessi e ciò che, di conseguenza, mostriamo agli altri. Gli autoritratti costituiranno la materia con la quale gli artisti, nella seconda fase, elaboreranno processi sintattici, ovvero, a partire dalle stesse “parti segniche” (gli autoritratti), ordineranno un “tutto” (l’opera) utilizzando linguaggi differenti (video, musica, installazione, performance) ma basati su regole compositive simili. Il lavoro degli artisti, apportando alterazioni successive, apre a relazioni diverse da quelle consolidate, per generare così la necessità di ripensare i dati acquisiti, modificandoli e ristrutturandoli, come avviene in ogni processo cognitivo.

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