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15 gennaio "La Calabria e il Rinascimento: linguaggi, tipi e modelli", con Simonetta Valtieri

Il Laboratorio Cross, Storia dell’Architettura e Restauro, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, con il patrocinio della Provincia di Reggio Calabria, della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e dell’associazione Italia Nostra - sez. di Reggio Calabria, avvia un ciclo di conferenze dedicato a La Calabria nel Rinascimento, coordinate dai proff. Bruno Mussari e Giuseppina Scamardì.

Si tratta di un ciclo di cinque incontri a cadenza mensile, che si pone in continuità con l’iniziativa avviata lo scorso anno sul tema La Calabria nel Medioevo, coordinata dalla prof.ssa Francesca Martorano. Il loro scopo è fornire a studiosi, studenti e cittadini, un'occasione per riflettere su quale eco la stagione rinascimentale, nelle sue diverse declinazioni, abbia raggiunto la Calabria e con quali esiti.

Dopo l'incontro del 3 dicembre con il prof. Giuseppe Galasso (La Calabria dalla rivolta del Centelles alla “congiura” di Campanella), giovedì 15 gennaio alle ore 17.00 la Sala conferenze del DiGiEc ospiterà "La Calabria e il Rinascimento: linguaggi, tipi e modelli" a cura della prof.ssa Simonetta Valtieri che inizia la sezione dedicata alla percezione ed interpretazione in Calabria del Rinascimento in ambito, urbano, architettonico e linguistico.

Perché in Calabria si deve parlare di linguaggi e non di linguaggio rinascimentale?
Perché dalla disomogeneità culturale di una regione storicamente frammentata deriva l’elaborazione di tipi e modelli diversi, che induce a identificare non un linguaggio regionale, ma i suoi "dialetti". Pertanto i prodotti del Rinascimento calabrese non vanno considerati attardati rispetto al linguaggio classico, bensì testimonianze di una autonomia linguistica e di una consapevole ripresa da un antico connesso alla propria storia e alle proprie specifiche tradizioni.
Per arrivare a queste conclusioni, è stata necessaria una ricerca durata quasi 15 anni, che ha prodotto il volume a più voci: Storia della Calabria nel Rinascimento. Le arti nella Storia, pubblicato da Gangemi nel 2002.
La difficoltà di reperire sia i documenti che le opere – sparse in un territorio difficile da esplorare e soggetto a sismi e ricostruzioni – aveva condotto a trascurare le espressioni artistiche di questo periodo (pur ricco di studi storici), considerandole "provinciali" e attardate a causa di un isolamento dovuto alla mancanza di scambi e informazioni, trascurando il fatto che molti feudi della Calabria appartenevano a famiglie con ruoli politici importanti anche fuori del Regno di Napoli, il ruolo di una committenza ecclesiastica di rango, nonché l’attività di mercanti e banchieri nella diffusione delle novità in campo artistico.
Il Rinascimento, anche in Calabria, va letto analizzando le opere ricercandovi gli elementi identificativi di questo periodo artistico: l'ispirazione all'antico, il riferimento a modelli, un nuovo rapporto tra l'oggetto architettonico e la sua percezione, un’attenzione verso le proporzioni, in relazione alle culture e tradizioni di aree diverse, che determinano caratteri specifici nell'uso dei materiali, delle tipologie o di singolari forme espressive, esito dalla contaminazione tra il nuovo stile importato e la tradizione.
Emerge una svariata pluralità di soluzioni attinte all’interno del vasto repertorio dell’antichità, che comprende un legame con le tradizioni locali relazionate a modelli aulici ed episodi importanti, dove le scelte vengono effettuate dalla committenza in sintonia con il proprio gusto e la “propria” storia.

Nei mesi successivi saranno proposte le conferenze dei proff. Francesca Martorano, Francesca Passalacqua che ripercorreranno in ambito, urbano, architettonico e linguistico i modi in cui la cultura rinascimentale è stata percepita e interpretata in Calabria, nel campo dell’architettura militare, religiosa, civile.
Il 30 aprile 2015 concluderà il ciclo di conferenze il prof. Francesco Caglioti, che tratterà il tema del Rinascimento della scultura calabrese, in relazione al più ampio contesto storico-culturale nazionale.

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