Il 27 maggio gli organi di governo dell’Università Mediterranea hanno approvato, per l’A.A. 2013-14, l’attivazione del corso di laurea magistrale in Architettura-RESTAURO (LM4), che consente il riconoscimento della figura professionale dell'architetto secondo la direttiva europea CEE 382/85.

L’accesso diretto a questa laurea magistrale (120 crediti formativi su due anni) è consentito agli studenti che hanno conseguito la laurea triennale in Scienze dell’Architettura (L17), che prevede il test di ammissione nazionale.

La laurea magistrale in Architettura-RESTAURO approfondisce gli elementi disciplinari del corso di laurea in Scienze dell'Architettura, formando architetti dotati di un elevato grado di cultura tecnica specifica e una approfondita base storico-critica, necessaria ad affrontare una tematica cruciale della professione, attraverso sperimentazioni applicative applicate al patrimonio storico alle diverse scale: dal singolo edificio alla città, al paesaggio culturale. A tal fine il percorso formativo è organizzato prevalentemente in laboratori didattici che, attraverso un approccio multidisciplinare e applicativo, facilitano l’apprendimento degli studenti.

Il corso di studio in Architettura-RESTAURO ha potenzialità di crescita nella direzione di nuovi processi di sperimentazione e integrazione con la ricerca interdisciplinare ormai consolidata nel Dipartimento PAU - oggi arricchito di nuove competenze e laboratori - la cui esperienza ultraventennale di sinergia con la didattica, negli ambiti della conoscenza (il riconoscimento dei “valori” presuppone una capacità critica prodotta da una specifica formazione culturale), della conservazione (conseguibile con opportuni interventi di restauro) e della valorizzazione dei beni architettonici e ambientali, attraverso le attività dei laboratori di ricerca applicata, in particolare del Laboratorio MARE (Materiali Analisi per il Restauro), si pone come elemento-guida della formazione.

Il campo di interesse del Corso di studio può trovare ampi spazi occupazionali e professionali, viste le linee programmatiche previste dal nuovo Ministero per i beni e le attività culturali e la richiesta di profili professionali tecnicamente e culturalmente capaci di rispondere adeguatamente alle esigenze territoriali, che trovano oggi, proprio nel settore dell’ambiente storico costruito e naturale antropizzato, una grande sfida, connessa alla necessità di conservare le culture e le testimonianze materiali della storia passata, schiacciate da una progressiva globalizzazione.