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STORIA E ANALISI DELL'ARCHITETTURA

Corso Architettura - Restauro
Curriculum Curriculum unico
Orientamento Orientamento unico
Anno Accademico 2017/2018
Crediti 6
Settore Scientifico Disciplinare ICAR/18
Anno Primo anno
Unità temporale
Ore aula 60
Attività formativa Attività formative affini ed integrative

Canale unico

Docente MARIA CONCETTA FIORILLO
Obiettivi Partendo dalle basi fondamentali di conoscenza della Storia dell’Architettura acquisite con la laurea triennale, il Corso si propone di approfondirle analizzando la connessione tra Istituzioni religiose, Architettura e Poli Urbani, dall’avvento del Cristianesimo fino al XIX secolo.
Le architetture prodotte dalle Istituzioni religiose hanno avuto, infatti, un ruolo determinante nelle trasformazioni urbane e architettoniche dei centri maggiori e minori dell’Italia e dell’Europa.
Nel corso dei secoli, anche le trasformazioni di questi stessi edifici hanno determinato ancora una volta conseguenze sulle politiche urbane.
Si tratterà in modo generale della nascita e dello sviluppo di conventi, monasteri e abazie, tre tipologie che hanno inciso in modo diverso nelle trasformazioni territoriali e urbane, per passare a trattare in modo approfondito le strutture ospedaliere. II Concilio di Nicea, nel 325 d.C. stabiliva che ogni Vescovato e Monastero dovesse istituire, in ogni città, ospizi per pellegrini, poveri e malati. Ebbe cosi inizio la loro realizzazione, soprattutto nel’Oriente Cristiano. In Occidente, si diffusero soprattutto, grazie alla Regola di San Benedetto: “Infirmorum cura ante omnia et super omnia adhibenda est”, che venne costantemente applicata in tutte le abbazie benedettine. Gli ospedali iniziarono cosi a moltiplicarsi, oltre a quelli nati per volontà di alcuni ordini religiosi; altri invece con caratteristiche più laiche, come ad esempio l’ospedale di S. Spirito in Roma. In Europa, I’Hotel Dieu di Lione, I’Hotel Dieu di Parigi.
Alcuni ospedali costruiti lungo le strade dei luoghi di pellegrinaggio hanno determinato una svolta decisiva nella evoluzione di alcuni centri maggiori, infatti, non solo sono divenuti nuovi principali poli urbani ma, nel corso dei secoli, hanno determinato una crescita urbana intorno ad essi caratterizzata dalla centralità di altrettante importanti architetture.
Questo è il caso dell’ospedale di Santo Spirito in Saxia che ha contribuito in modo significativo allo sviluppo del Rione Borgo a Roma. Per questo motivo sarà oggetto di studio più approfondito assieme, in modo dettagliato, alle trasformazioni del Rione Borgo..
Programma In una prima fase si analizzeranno le forme iniziali e lo sviluppo delle varie tipologie assistenziali sorte fino al XIV secolo, come opere di misericordia, tratto fondamentale della caritas cristiana, non considerate solo come opere di natura religiosa e sociale, ma anche e soprattutto espressioni di valenza politica ed economica.
Dopo l’Editto di Tessalonica numerosi furono le forme assistenziali promosse soprattutto per iniziativa degli ordini monastici. II Concilio di Nicea, nel 325 d.C., stabilì che ogni Vescovato e Monastero dovesse istituire in ogni città ospizi per i pellegrini, i poveri e i malati. Ebbe cosi inizio, la loro realizzazione soprattutto nell’Oriente Cristiano. In Occidente, si diffusero soprattutto grazie alla Regola di San Benedetto “Infirmorum cura ante omnia et super omnia adhibenda est… quia in ipsis magis Christus suscipitur”, che influenzò non solo l’ordine di San Benedetto ma tutto il movimento monastico medievale e la cultura della carità cristiana futura. Le strutture assistenziali iniziarono cosi a moltiplicarsi per tutto il Medioevo per iniziative e motivi differenti. A partire da XII secolo, in seguito all’intensificarsi da un lato dei commerci e dall’altro dello sviluppo del culto dei martiri e delle loro reliquie, che diede avvio al pellegrinaggio cristiano, sorsero molti ospizi, sia laici che per volontà degli ordini religiosi, e delle confraternite nate tra la fine del XII e i primi decenni del XIII secolo, dove pellegrini, viandanti, mercanti, soldati trovarono ospitalità e assistenza materiale e spirituale. La via Francigena, nel corso dei secoli, fin dall'alto medioevo, non fu solo l'itinerario seguito dai pellegrini dell'Europa del centro-nord per raggiungere la tomba di San Pietro a Roma o il Santo Sepolcro a Gerusalemme, ma fu percorsa da mercanti, eserciti, uomini politici e di cultura, divenendo così un canale primario di comunicazione e di scambio, permettendo tutte quelle interrelazioni che portarono alla sostanziale unità della cultura Europea tra X e XIII Secolo.
Le tappe della via Francigena del tratto di percorso tra Roma e Canterbury vennero descritte, nell'anno 990, da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, nel suo diario in cui descrisse le 80 tappe dove pellegrini e viandanti trovavano accoglienza e assistenza.
Nel corso dei secoli, lungo questo percorso, vennero costruite sempre più nuove cappelle e basiliche, e ospizi religiosi e laici, per accogliere e assistere i pellegrini. Sarà verificato come la presenza di alcuni ospizi abbia determinato una svolta decisiva nella evoluzione di alcuni centri urbani europei e italiani, elevandoli a un grado gerarchico superiore, che, nel corso dei secoli, ha prodotto il sorgere di altrettante importanti centralità costituite da importanti emergenze architettoniche.
In una seconda fase si passerà alla definizione funzionale e architettonica delle strutture ospedaliere sorte dopo la riforma ospedaliera del XV secolo, cioè degli ospedali sorti con la specifica funzione di cura dei malati, non più sulla scorta di un approccio puramente derivante dalla caritas cristiana, ma secondo le conoscenze di natura scientifica maturate in campo medico.
Solo a partire dal XV secolo, infatti, con la riforma ospedaliera, in Italia ed Europa le strutture di accoglienza e di assistenza, che prima avevano molte funzioni, divennero monofunzionali e la carità venne sostituita dal sapere medico. Uno dei campi nei quali l’Umanesimo e il Rinascimento si affermò e si sviluppò prima degli altri rami della scienza fu quello dell’anatomia e questa diventò il campo più fecondo di nuove scoperte. Mutò progressivamente il ruolo del medico e del malato e dell’ospedale che diventò un luogo specifico di cura. La riforma portò, dunque, ad una ridefinizione delle strutture ospedaliere che dovevano assolvere a funzioni e norme precise.
L’ospedale Maggiore di Milano (la Ca Granda) a cui vennero accorpati 16 ospedali minori, divenne il prototipo dell’ospedale moderno. La tipologia a croce dell’ospedale milanese, che ben si prestava alle funzioni dettate dalla riforma ospedaliera che doveva svolgere, non costituiva una novità tipologica ma era stata già sperimentata in molte strutture monastiche e anche nell’ospedale di Pavia e in quello di Mantova, ed ancor prima, negli ospedali di Santa Maria della Scala a Siena e di Santa Maria Nuova a Firenze. Anche l’Ospedale di Santo Spirito in Sassia venne rinnovato, e la tipologia dell’ospedale medievale venne a fondersi con le nuove soluzioni architettoniche. Il nuovo ospedale assunse un’importanza fondamentale anche nello campo dello studio dell’anatomia e anche nell’arte. Infatti, a S. Spirito in Sassia, Leonardo da Vinci eseguì trenta dissezioni anatomiche eseguendo un migliaio di disegni che oggi sono custoditi per la loro maggior parte nella Royal Library di Windsor.
La nascita dei nuovi ospedali e l’adeguamento delle strutture esistenti in seguito alla riforma ospedaliera del XV secolo comportò, non solo la nascita dell’architettura ospedaliera ma ancora una volta, la nascita o l’affermazione e potenziamento di importanti poli urbani che determinarono conseguenze fondamentali sulle politiche urbane.
Lo studente svolgerà l’analisi di una significativa struttura assistenziale e le trasformazioni urbane che la stessa ha determinato nel corso dei secoli.

Allo studente è richiesta la frequenza alle lezioni e alle esercitazioni ed i superamento di un eventuale esonero, finalizzate all'acquisizioni e le informazioni di base e, soprattutto, il metodo di lavoro.
Durante l’esame, infine, sarà verificata la capacità di orientarsi criticamente – ossia in maniera ragionata – tra le posizioni storiografiche correnti e tra i diversi testi, la preparazione orale dello studente e il grado di approfondimento dell’esercitazione svolta durante il corso.
Lo studente dovrà dimostrare la conoscenza dello sviluppo complessivo dell’architettura e delle opere descritte in programma e approfondite nel corso delle lezioni. La valutazione sarà integrata anche dall’esito delle esercitazioni e dell’eventuale esonero svolte durante il corso.
Testi docente BIBLIOGRAFIA Generale

L'architettura del Ducato Visconteo nel XV secolo, La storia di Milano, VI, Milano, Fondazione Treccani degli Alfieri, 1955.
L'architettura lombarda nel XIV secolo, Storia di Milano della Fondazione Treccani degli Alfieri, vol. V, parte III, Milano, 1955.
L'architettura milanese nel XIII secolo, Storia di Milano della Fondazione Treccani degli Alfieri, vol. IV, parte IV, Milano, 1955.
L'architettura viscontea nel XV secolo, Storia di Milano della Fondazione Treccani degli Alfieri, vol. VI, parte V, Milano, 1955.
L'architettura del Ducato Visconteo nel XV secolo, La storia di Milano, VI, Milano, Fondazione Treccani degli Alfieri, 1955.
L'architettura lombarda nel XIV secolo, Storia di Milano della Fondazione Treccani degli Alfieri, vol. V, parte III, Milano, 1955.
L'architettura milanese nel XIII secolo, Storia di Milano della Fondazione Treccani degli Alfieri, vol. IV, parte IV, Milano, 1955.
L'architettura viscontea nel XV secolo, Storia di Milano della Fondazione Treccani degli Alfieri, vol. VI, parte V, Milano, 1955.
Cavenago, Vincenzo, Il Lazzaretto, storia di un quartiere di Milano, Milano, 2013.
Patetta, Luciano, I temi nuovi dell'architettura milanese del Quattrocento e il Lazzaretto, in Arte Lombarda, nº 79, 1986, pp. 75-84.
Patetta, Luciano, L'architettura del Quattrocento a Milano, Milano, 1987.

L.Beltrami, La Certosa di Pavia, Milano 1895.

Leonardo Benevolo, La città nella storia d'Europa, Laterza, 2007

A cura di Clemente Marigliani, Le Piante di Roma delle collezioni private, Tipografia Marina di Anzio, 2007

Adriana Della Valle, Daniela Fondi, Claudio Sterpi, Il passetto e il suo borgo nelle immagini del passato (1875-1939), Edizioni Kappa, 1998

Bernardini, Antonio Iaria E Alessandra Bonfigli Franca Fedeli, L'OSPEDALE DEI PAZZI DI ROMA DAI PAPI AL '900 Lineamenti di assistenza e cura a poveri e dementi - vol. II, Edizioni Dedalo, 1994

Flavia Colonna, L'ospedale di Santo Spirito a Roma. Lo sviluppo dell'assistenza e le trasformazioni architettonico-funzionali, Edizioni Quasar, 2009

Lavagnino Emilio, La chiesa di Santo Spirito in Sassia e il mutare del gusto a roma al tempo del concilio di Trento, Banco di Santo Spirito, Roma, 1962

Laura Gigli, Guide Rionali di Roma Rione XIV – Borgo, Parte 1- 4, Fratelli Palombi Editori, 1994

Andrea Zanella, Guide Rionali di Roma Rione XIV – Borgo, Parte 5, Fratelli Palombi Editori, 1994

Giovanni Tesei, Storia, Arte e Leggende del rione Borgo, Ed. Anthropos, 1988
Erogazione tradizionale
Erogazione a distanza No
Frequenza obbligatoria
Valutazione prova scritta No
Valutazione prova orale
Valutazione test attitudinale No
Valutazione progetto No
Valutazione tirocinio No
Valutazione in itinere
Prova pratica

Ulteriori informazioni

Nessun materiale didattico inserito per questo insegnamento

Elenco dei rievimenti:

Descrizione Avviso
Ricevimenti di: Maria Concetta Fiorillo
Ricevimento: tutti i mercoledì dalle ore 10 alle ore 13 presso il Dipartimento P.A.U.
E' possibile prenotarsi mediante e-mail (maria.fiorillo@unirc.it) in modo da acquisire la precedenza rispetto a chi è senza prenotazione.
Nessun avviso pubblicato
Nessuna lezione pubblicata
Codice insegnamento online non pubblicato

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