Obiettivi |
Descrivere sinteticamente l’insegnamento relazionandolo con gli obiettivi formativi dello stesso. Insegnare i fondamenti dell’Urbanistica al primo anno del corso di laurea in architettura è complesso perché in un arco temporale piuttosto breve (anche in termini di cfu a disposzione) è necessario far comprendere allo studente che per la prima volta si affaccia nel mondo dell’architettura cosa si intende per urbanistica e quali sono i compiti dell’urbanistica nell’era in cui viviamo, perché, a parere di chi scrive, il significato proprio dell’urbanistica muta in relazione al contesto in cui l’architetto, nel nostro caso specifico, opera per la costruzione di un futuro migliore. Il corso si apre, dunque, con un necessario approfondimento delle caratteristiche che dovrebbe avere l’era in cui viviamo che, parafrasando un neologismo comparso su un articolo di un importante quotidiano nazionale, può essere definita come l’era del Koinocene, che dal sostantivo greco koinotes indica appunto comunanza, partecipazione, assenza di distinzioni e dove la natura non va considerata come qualcosa di altro dall’uomo, ma il tessuto fine che ci lega all’ossigeno, all’acqua, al cielo. Koinocene è la nuova utopia (fondata su un’antica realtà) di un mondo in cui gli umani ri-prendono coscienza delle loro relazioni e partecipazioni, e del rischio che si corre a portare l’humanitas come solo perno del mondo (Adriano Favole, 2021, Il tempo del Koinocene). L’architetto, progettista urbanista, deve avere ben chiaro il contesto in cui si inserisce per poter intervenire con gli strumenti che gli sono propri nel processo di transizione, già in atto, noto come processo di transizione ecologica. Solo indirizzando l’operato dell’Architetto in questa prospettiva è possibile operare una inversione di tendenza rispetto ad un atteggiamento che, a detta del premio nobel per l’economia Amartya Sen, ha visto prevalere negli ultimi decenni la crescita allo sviluppo, dove, nel primo caso, ha prevalso la crescita del capitale economico a discapito del capitale naturale, che però è quello che consente la vita sul pianeta Terra, mentre, nel secondo caso, il concetto di sviluppo introdotto da Sen implica il parallelismo tra il progresso tecnologico e quello socioecologico. Naturalmente l’architetto contribuisce al processo di transizione con gli strumenti del suo mestiere che deve ben conoscere, anche nella prospettiva di poter agire in relazione e collaborazione con altre abilità e saperi. Il corso, dunque, dopo avere offerto i riferimenti necessari a comprendere il contesto, offre agli studenti la possibilità di approcciarsi agli strumenti del mestiere limitandosi, per necessità di tempo, ad analizzare il contesto strutturale insediativo italiano caratterizzato per lo più da insediamenti metropolitani, di medie e di piccole dimensioni, distribuiti in ambiti costieri, di pianura di valle o di collina. Le diverse tipologie di insediamento, verranno, naturalmente considerate in relazione alle macro aree a cui appartengono, e con cui si relazionano, trovando proprio in queste relazioni contestuali il motivo del loro essere. Verranno a seguire forniti quegli elementi di tecnica urbanistica ritenuti indispensabili per poter comprendere le caratteristiche morfotipologiche degli insediamenti: indici, densità, destinazioni d’uso del suolo, rapporti di copertura, distanziamenti, servizi, infrastrutture etcc… Dagli elementi di tecnica urbanistica si passa agli strumenti dell’urbanistica che, unendo la capacità tecnica alla idea di città maturata dalla sedimentazione delle conoscenze teoriche hanno disegnato l’attuale assetto insediativo del nostro Paese. Questo modulo si compone dunque di una prima parte in cui vengono illustrate le principali teorie urbanistiche sviluppatesi in età moderna e contemporanea, principalmente in Europa, e che rappresentano un bagaglio di conoscenze indispensabile per lo studente (Cerdà, Geddes, Howard, Giovannoni, Greater London Plan); una seconda parte che si focalizza sul fervente dibattito urbanistico italiano sviluppatosi nel corso del ‘900. Ripartendo proprio da un’analisi critica di alcuni strumenti urbanistici significativi che hanno contribuito alla accentuazione delle problematiche che affliggono la nostra società (di cui si è fatto accenno all’inizio) quali le questioni climatiche, energetiche, sociali, sanitarie, ambientali e per le quali anche l’Unione Europea si sta spendendo con una programmazione finalizzata al superamento di tali sfide, si conclude il corso con la proposizione di alcuni strumenti urbanistici più innovativi e virtuosi che sono stati redatti proprio nella prospettiva di un ritrovato equilibrio tra uomo e natura.
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Programma |
I modulo L’era in cui viviamo: dall’Antropocene al Koinocene Butera F. Affrontare la complessità,Edizioni Ambiente 2021 Carta M. Futuro Politiche per un diverso presente, Rubbettino, Soveria Mannelli 2019 Epifani S., Perché la sostenibilità non può fare a meno della trasformazione digitale, Digital transformation Institute, 2020 II modulo Caratteristiche del sistema insediativo e infrastrutturale del Paese: città metropolitane, città medie, piccoli centri, sistemi costieri, aree di pianura, di collina, di valle De Rossi A., Riabitare l’Italia, le aree interne tra abbandoni e riconquiste, Progetti Donzelli 2018 Il sistema urbano in Italia in Enciclopedia Treccani Istat, Forme, livelli e dinamiche dell’urbanizzazione in Italia, 2017
III modulo Elementi di tecnica urbanistica (indici, densità, rapporti di copertura, destinazioni d’uso etcc..) Selicato F., Rotondo F., Progettazione urbanistica – Teorie e tecniche, McGraw – Hill Milano 2010 Capitolo 6 – Gli spazi insediativi
IV modulo Gli Strumenti dell’urbanistica nel nostro Paese (diverse tipologie di piani) come sintesi del sapere tecnico e della cultura disciplinare Rif. Bibl. : Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L., Governo del territorio e pianificazione spaziale, Cittàstudi edizioni, Novara 2018 Parte seconda – Teorie e modelli di pianificazione spaziale Parte terza – Temi e metodi di pianificazione spaziale Parte Quarta - Governo del territorio: piani e politiche
Selicato F., Rotondo F., Progettazione urbanistica – Teorie e tecniche, McGraw – Hill Milano 2010 Capitolo 7 – Norme, procedure, Tecniche per integrare piano e progetto
V modulo Una lettura di alcuni dei Piani più significativi che hanno determinato le attuali condizioni di crisi della città (consumo di suolo, degrado delle aree agricole, carenza di servizi, eccessivo dispendio energetico, influenza sul clima etc..) Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L., Governo del territorio e pianificazione spaziale, Cittàstudi edizioni, Novara 2018 Parte Quarta – Governo del territorio: piani e politiche
VI modulo Una lettura di alcuni Piani virtuosi redatti nell’ottica della di offrire un contributo alla risoluzione delle principali sfide urbane individuale a livello europeo e mondiale.
Campbell T, Beyond smart cities, Routledge, 2012 Prgc di Pordenone in https://www.comune.pordenone.it/it/servizi/online/prgc-online
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