Corso | Architettura - Restauro |
Curriculum | Curriculum unico |
Orientamento | Orientamento unico |
Anno Accademico | 2017/2018 |
Corso | Architettura - Restauro |
Curriculum | Curriculum unico |
Orientamento | Orientamento unico |
Anno Accademico | 2017/2018 |
Corso | Architettura - Restauro |
Curriculum | Curriculum unico |
Orientamento | Orientamento unico |
Anno Accademico | 2017/2018 |
Corso | Architettura - Restauro |
Curriculum | Curriculum unico |
Orientamento | Orientamento unico |
Anno Accademico | 2017/2018 |
Crediti | 8 |
Settore Scientifico Disciplinare | ICAR/21 |
Anno | Primo anno |
Unità temporale | |
Ore aula | 80 |
Attività formativa |
Docente | STEFANO ARAGONA |
Obiettivi | Scopo del Corso è far confrontare gli studenti con le principali questioni legate alle tematiche della qualità del territorio e della città al fine di consentir loro l’elaborazione di una metodologia di analisi, piano e quindi progetto del paesaggio. Questo in relazione sia alle nuove antropizzazioni che ai luoghi oggetto di recupero e riqualificazione. Ciò significa identificare gli elementi che concorrono alla costruzione del concetto di qualità nell’ambito delle discipline che trattano delle trasformazioni territoriali e di quelle urbanistiche. Quindi di queste, leggere e verificarne nello specifico contesto il livello di efficacia ed efficienza sociale, funzionale ed ambientale, per individuare le necessità di intervento e valutare l’azione di progettazione territoriale e urbana. Mediante tali elementi, avendo posto in evidenza le specifiche condizioni locali, articolare modelli di analisi e di progetto espressione delle diverse realtà sociali, economiche, culturali ed ambientali. |
Programma | Contenuti Si fornirà un quadro organico delle principali questioni, proposte sia dagli studenti che dalla docenza, relative alle trasformazioni del territorio e della città. Dalla costruzione delle nuove antropizzazioni, al recupero e riqualificazione urbana e territoriale, da quelle legate alla trasformazione dei centri storici alla dismissione delle aree industriali, dall’abbandono delle diffuse realtà territoriali montane o pedemontane alle forti pressioni antropiche che stanno compromettendo gli equilibri ambientali dei territori costieri, degli antichi insediamenti urbani, etc… Verranno discussi i diversi strumenti di intervento di progettazione connessi (se non addirittura in sostituzione) a quelli di pianificazione/programmazione territoriale ed urbanistica dedicati alla costruzione, al recupero e riqualificazione urbanistica e territoriale, collocandoli in una logica non frammentaria che richiede invece un approccio di tipo olistico, negoziale, cooperativo nella individuazione/costruzione sia degli obiettivi/problemi che dei piani/soluzioni. Consapevoli comunque che si tratta di scelte, progetti, parziali, per tematiche e soggetti coinvolti, mutevoli nel tempo e necessari di verifiche continue. Nei piani e/o progetti confluiranno le nozioni, cioè le necessità, derivanti da più discipline che in modo operativo partecipano alla definizione della qualità delle antropizzazioni. Differenti e molteplici punti di vista che aiutano a far emergere alcune tra le molte dimensioni che costituiscono i fenomeni territoriali ed urbani. Tematiche specifiche del Corso 1. Pianificare la città è per tutti, ovvero la qualità sociale ed il benessere urbano La trasformazione del soggetto sociale, l’allungamento dell’aspettativa di vita, significa modificazione sostanziale del rapporto tra le esigenze dell’individuo e le risposte pensate, anche se spesso non date, dall’urbanistica moderna. Esigenze che, ormai diversificate in “grumi di consumo” (Censis, 1991), richiedono soluzioni quasi individualizzate. La filosofia dello standard urbanistico, pur considerato nella sua più alta forma (ovvero superando la mera logica della zonizzazione), non è sufficiente comunque a soddisfare le nuove aspettative. Occorre affiancare al criterio quantitativo quello prestazionale, inoltre è necessario relazionare le componenti spaziali a quelle gestionali, ovvero pensare la città nel suo insieme come “servizio integrato”. Piani Regolatori Sociali, Piani Regolatori dei Bambini e delle Bambine, Laboratori di Quartiere, etc… e piani/progetti urbanistici ormai colloquiano in molte realtà territoriali ed aiutano nel confrontarsi con le questioni sopradette. 2. Pianificare la città è leggere la città, ovvero la qualità come dato dinamico Le tematiche sopra esposte rinviano alle risposte parzialmente soddisfacenti, che provengono dai vari approcci dell’urbanistica partecipativa ed i molteplici limiti di essi La percezione dello spazio antropizzato è manifestazione fenomenica di una realtà soggettiva, quindi mutevole se vista da differenti punti di osservazione ed, inoltre, cangiante temporalmente. Collegate a queste considerazioni vi sono quelle che affrontano le relazioni tra i luoghi e l’individuo, considerato sia come appartenente ad una collettività locale e sia visto parte della collettività più vasta a scala globale. Ciò implica forse richiesta di differenti qualità funzionali, relazionali ed estetiche? 3. Pianificare luoghi identitari, ovvero la sfida dei non luoghi La proposizione e costruzione, o ricostruzione, di relazioni e funzioni urbane finalizzate alla costruzione, al recupero e/o riqualificazione dei luoghi, sono gli strumenti per dare qualità allo spazio. Il motivo può essere proporre una qualità che si ispiri al locale ma può anche essere diverso da ciò: ovvero il cittadino del mondo che richiede una città ed un territorio con caratteristiche differenti, forse svincolate, da definite connessioni sociali, territoriali od urbane. Desiderare il “non luogo”? 4. Pianificare secondo il luogo, ovvero lalleanza con la natura Comunque un luogo che sia sostenibile ambientalmente: il territorio e la città di qualità sono territorio e città non solo “sicuri”, salubri (come ricordano gli “ingegneri igienisti” i padri della moderna urbanistica ), ma anche da conservare per le generazioni future. Inoltre i vincoli ambientali, cioè le condizioni al contorno esistenti in uno specifico contesto, anziché ostacoli potrebbero/dovrebbero essere considerati opportunità, suggerimenti, progettuali. Questo è ancor più rilevante in relazione agli aspetti legati alle tematiche energetiche. Quindi localizzazione, esposizione, studio delle condizioni bioclimatiche assieme a scelte morfologiche, tipologiche, materiali. 5. Pianificare la città sicura, ovvero la riscoperta delle origini dellurbanistica La tematica ora citata conduce ad un ultima, ma certo di non minore importanza, componente della qualità che deve essere presente nei processi di trasformazione del territorio e della città: la progettazione della città sicura. Il rischio, la vulnerabilità e l’esposizione sono indissolubilmente legati al contesto specifico di cui, di volta in volta, ci si occupa. Quando si tratta di realtà antiche l’attenzione principale deve essere posta alle molteplici questioni di tipo statico-strutturali e/o geomorfologiche. Queste situazioni sono presenti in gran parte del meridione, anche se certamente non sono assenti in altre aree del paese. Differenti questioni sono presenti quando si tratta di progettazione di aree per usi attuali di tipo industriale, centrali per la produzione di energia elettrica, spazi per discariche, etc... Ancora diversi sono gli elementi che si pongono per i progetti di trasformazione delle aree ex-industriali. Il recupero e la riqualificazione devono contemplare azioni di bonifica, riassetto della accessibilità, rifunzionalizzazione dell’organismo urbano e del territorio, etc... Una sottolineatura Sempre più spesso le argomentazioni di tipo territoriale si associano a quelle di tipo urbano. Questa connessione deriva dalla presa d’atto della complessità in cui si muove l’essere umano. L’evidenza dei legami indissolubili tra uomo e natura, la capacità di trasformare questa a seguito dei processi di antropizzazione è sempre esistita ma dalla rivoluzione industriale all’epoca attuale si è enormemente rafforzata ed ancora sta crescendo. Questa potenza, ancor più che nel passato, impongono di costruire metodologie di indirizzo, controllo e verifica delle azioni, quindi dei piani, dei progetti e delle realizzazioni. Nelle realtà piccole è più evidente il legame di cui sopra si diceva, le conseguenze e gli effetti delle trasformazioni possono, però, anche non essere ridotte per il territorio o la città. Per i grandi agglomerati tutto ciò può implicare questioni localmente rilevanti che comportano effetti diretti ed indiretti anche a scala territoriale. “...il futuro non è dato, è incerto, gli avvenimenti non sono prevedibili. Ma... anche senza prevedere il futuro possiamo prepararlo. Ovviamente solo unanalisi delle varie eventualità può condurre ad affrontarlo con piani di azione ragionevoli.” (I. Prigogine, relazione conclusiva allincontro „Nobel per il futuro, 1994) Articolazione del Corso La teoria Parte delle lezioni è dedicata all’approfondimento o, se necessario, all’introduzione di discipline che possano aiutare il confronto con le tematiche precedentemente esposte. Due macro aree caratterizzano tali ambiti: I. una dedicata alle materie tecniche; II. una seconda che colloquia e si riferisce ad ambiti più lontani dai canonici settori, è ad es. il caso della percezione dello spazio. La pratica Il confronto con situazioni concrete costituisce l’altro elemento rilevante del corso. A causa delle diverse, possibili, storie formative individuali questa parte può essere svolta secondo due differenti modalità: I. Una consiste nel prendere in esame un progetto, a scala territoriale oppure urbana, e leggerlo secondo la filosofia prima esposta. II. L’altra modalità invece è costituita nell’elaborazione di un progetto che ugualmente sia costruito coerentemente a tale approccio. La capacità di saper applicare le nozioni teoriche apprese nel Corso, l’appropriazione degli strumenti nella dimensione operativa, sarà rilevata nel tema che lo studente elaborerà durante l’anno. Attraverso revisioni periodiche se ne verificherà la maturazione. Modalità d’esame Gli studenti dovranno mostrare la loro preparazione relativamente sia la parte teorica che quella pratica. Per entrambe è presente una lista di “Riferimenti bibliografici”. E’ ammesso lavorare anche in gruppo, fermo restando che il giudizio d’esame è individuale. Quindi ciascun componente del gruppo dovrà essere in grado sia di dimostrare la sua preparazione sia teorica, quindi i riferimenti metodologici e disciplinari, sia quella relativa alla parte pratica che della precedente costituisce applicazione esemplificativa. |
Testi docente | a) Ambiente - AA.VV., 2003, Atti del Convegno La Carta del Machu Picchu: storia, attualità, prospettive, Orvieto - Camagni R. (a cura di) : Economia e pianificazione della città sostenibile,Il Mulino, 1996 - Cuniberti B., Ratti A. (a cura di), 2001, Progettazione ecologica del territorio. L’esperienza del progetto Ecocentre presso il Centro Comune di Ricerca Ispra, Maggioli Editore - Dlg n.42 del 22 Gennaio 2004 Codice Concordato dei beni culturali e del Paesaggio (con succ. revisioni) - Magnaghi A. et al., 1998, Il territorio degli abitanti, Alinea - Scandurra E., 1995, L'ambiente dell'uomo, Etas Libri - Socco C., 2000, Città, ambiente, paesaggio. Lineamenti di progettazione urbanistica, UTET - Ue, 2000, La Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze - Ue, 2007, La Carta di Lipsia sulle Città Europee Sostenibili - Ue, 2008, Il Patto dei Sindaci - Vendittelli M., La sostenibilità da chimera a paradigma, Franco Angeli, 2000 b) Reti territoriali ed urbane - Aragona S., La città virtuale. Trasformazioni urbane nuove tecnologie dell’informazione, Gangemi, Roma - Balbo P.P., Roma Capitale nel XXI secolo, la città metropolitana policentrica, (a cura di P. Salvagni) Palombi Editore, Roma, 2005 - Clementi A., 1996, Dematteis G., Palermo P.C., (a cura di), Le forme del territorio italiano, Laterza - Commissione Europea, Comitato di sviluppo territoriale, Schema di sviluppo territoriale, UE, 2000 - Curti F., Diappi L., (a cura di), 1990, Gerarchie e Reti di Citta': Tendenze e Politiche, Franco Angeli, Milano - Dematteis G. et al. , 1999, Il futuro della città, Franco Angeli, Milano - Gasparini A., Guidicini P., (a cura di), 1990, Innovazione tecnologica e nuovo ordine urbano, Franco Angeli, Milano - Marcelloni M., Pensare la città contemporanea. Il nuovo piano regolatore di Roma, Editori Laterza, 2005 c) Luoghi ed identità locale - Augè M., 1993, Non luoghi. Introduzione a una antropolgia della surmodernità, elèuthera, Milano - Augè M., 2004, Rovine e macerie. Il senso del tempo, Bollati Boringhieri - Aragona S. 2000, Ambiente urbano e innovazione. La città globale tra identità locale e sostenibilità, Gangemi, Roma - Harvey D., 1993, La crisi della modernità. Alle origini dei mutamenti culturali, Il Saggiatore, Milano - Lanzani A., 1991, Il territorio al plurale. Interpretazioni geografiche e temi di progettazione territoriale in alcuni contesti locali, Franco Angeli, Milano - Magnaghi A., 2000, Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino - Sernini M., 1990, La città disfatta, Franco Angeli, Milano d) Imago, percezione di città, estetica - Amendola G., (a cura di) , 2000, Scenari per la città nel futuro prossimo venturo, Laterza, Bari - Arnehim R., 1971, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano - Calvino I. , 1972, Le città invisibili, Einaudi Edizioni - Cervellati P.L., 2000, L’arte di curare la città, Bologna, Il Mulino - Colarossi, P., Lange J., Tutte le isole di pietra, Gangemi, Roma, 2006 - Dematteis G., Indovina, Magnaghi A., Piroddi E., Scandurra E., Secchi B. , 1999, I futuri della città. Tesi a confronto, Franco Angeli, Milano - Gennari G., 1995, Semiologia della città, Marsilio, Venezia - Lynch K., 2004, (ed. orig.1964), L’immagine della città, Marsilio, Padova - Lynch K, 1990, Progettare la città. La qualità nella forma urbana, Etas Libri Milano - Mucci E., Rizzoli P., (a cura di), 1991,L’immaginario tecnologico metropolitano, Franco Angeli, Milano - Romano M., 1993, L’estetica della città europea. Forme e immagini, Einaudi, Torino e) Pianificazione e progettazione territoriale ed urbanistica, efficacia ed efficienza - Balbo PP., De Cola B., 1992, Il progetto urbano, Gangemi, - Forester J., 1998, Pianificazione e potere, Dedalo, Bari - Indovina F., 2007, Relazione introduttiva alla Conferenza al Convegno Nazionale Territori e città del Mezzogiorno. Quante periferie? Quali politiche di governo del territorio, INU, Napoli il 22-23 marzo - Mazza L., 1997, Trasformazioni del piano, Franco Angeli, Milano - Moraci F. (a cura di), 2003, Welfare e governance urbana, Officina Edizioni, Roma - Oddi C., 2003, Il Piano nascosto, Gangemi, Roma - Ombuen S, Ricci M., Segnalini O., 2000, I programmi complessi, Il Sole 24 Ore - Roda R., Segnalini O., 2001, Riqualificare il territorio. Contenuti, risultati raggiunti e potenzialità dei programmi complessi, Il Sole 24 Ore |
Erogazione tradizionale | Sì |
Erogazione a distanza | No |
Frequenza obbligatoria | No |
Valutazione prova scritta | No |
Valutazione prova orale | No |
Valutazione test attitudinale | No |
Valutazione progetto | No |
Valutazione tirocinio | No |
Valutazione in itinere | Sì |
Prova pratica | No |
Descrizione | Avviso | |
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Lunedì h.17,30- 19,00, Stanza PAU, preferibilmente preannunciare al 3202347796 |
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