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Recupero e riqualificazione territoriale e urbanistica

Corso Scienze dell'architettura
Curriculum Curriculum unico
Orientamento Orientamento unico
Anno Accademico 2016/2017
Crediti 4
Settore Scientifico Disciplinare ICAR/21
Anno Secondo anno
Unità temporale Primo semestre
Ore aula 40
Attività formativa Attività formative affini ed integrative

Canale unico

Docente STEFANO ARAGONA
Obiettivi
Considerando che il suolo è una risorsa scarsa non rinnovabile e che il modello di antropizzazioni realizzate dalla rivoluzione industriale in poi sta mostrando molteplici limiti - sull’uso delle componenti naturali, nel confrontarsi con il crescente allungamento della aspettativa di vita, nella impari distribuzione dello spazio, rispetto la scomparsa crescente della città pubblica, nella perdita continua di bellezza, con le varie questioni del rapporto qualità ambientale ed opportunità energetiche - il Corso sollecita gli studenti ad ipotizzare soluzioni di piano/progetto che siano in grado di recuperare e ridare qualità al territorio ed agli insediamenti urbani mediante l’elaborazione di una metodologia di analisi, piano quindi progetto.
Ciò significa identificare gli elementi che concorrono alla costruzione del concetto di qualità nell’ambito delle discipline che trattano delle trasformazioni territoriali e di quelle urbanistiche.
Quindi di queste, leggere e verificarne nello specifico contesto il livello di efficacia ed efficienza sociale, funzionale ed ambientale, per individuare le necessità di intervento e valutare l’azione di progettazione territoriale e urbana.
Mediante tali elementi, avendo posto in evidenza le specifiche condizioni locali, articolare modelli di analisi e di progetto espressione delle diverse realtà sociali, economiche, culturali ed ambientali comunque capaci a proporre territori e città ecologiche. Coerenti con la pianificazione integrata tra aree urbane, piccole, medie, grandi, metropolitane e non urbane richiesta dalla Carta di Lipsia (2007) e finalizzate a costruire Comunità locali sostenibili materialmente e socialmente, inclusive così come postulato da Smart City (2010) obiettivo di Horizon 2020 non trascurando il ruolo che gestione e servizi hanno in tutto questo ed in un’ottica complessiva di territorio come risorsa della collettività e della città quale spazio pubblico se non addirittura vista come bene comune tout-court ovvero in oggetti di politiche urbane e territoriali sia spaziali che socio-economiche.

Programma
Si fornirà un quadro organico delle principali questioni, proposte sia dagli studenti che dalla docenza, relative alle trasformazioni del territorio e della città.
Dalla costruzione delle nuove antropizzazioni, al recupero e riqualificazione urbana e territoriale, da quelle legate alla trasformazione dei centri storici alla dismissione delle aree industriali, dall’abbandono delle diffuse realtà territoriali montane o pedemontane alle forti pressioni antropiche che stanno compromettendo gli equilibri ambientali dei territori costieri, degli antichi insediamenti urbani, etc. Avendo attenzione al rapporto tra idee e fattibilità della trasformazione, quindi ai piani/progetti ed alle risorse per realizzarli, aspetto sempre più connesso alla rendita urbana che si viene a formare e/o modificare.

Verranno discussi i diversi strumenti di intervento di progettazione connessi (se non addirittura in sostituzione) a quelli di pianificazione/programmazione territoriale ed urbanistica dedicata al recupero e riqualificazione urbanistica e territoriale, collocandoli in una logica non frammentaria che richiede invece un approccio di tipo olistico, negoziale, cooperativo nella individuazione/costruzione sia degli obiettivi/problemi che dei piani/soluzioni.
Consapevoli comunque che si tratta di scelte, progetti, parziali, per tematiche e soggetti coinvolti, mutevoli nel tempo e necessari di verifiche continue.
Nei piani e/o progetti confluiranno le nozioni, cioè le necessità, derivanti da più discipline che in modo operativo partecipano alla definizione della qualità delle antropizzazioni.
Differenti e molteplici punti di vista che aiutano a far emergere alcune tra le molte dimensioni che costituiscono i fenomeni territoriali ed urbani.


Tematiche specifiche del Corso

1. Pianificare la città è per tutti,
ovvero la qualità sociale ed il benessere urbano

La trasformazione del soggetto sociale, l’allungamento dell’aspettativa di vita, significa modificazione sostanziale del rapporto tra le esigenze dell’individuo e le risposte pensate, anche se spesso non date, dall’urbanistica moderna. Esigenze che, ormai diversificate in “grumi di consumo” (Censis, 1991), richiedono soluzioni quasi individualizzate.
La filosofia dello standard urbanistico, pur considerato nella sua più alta forma (ovvero superando la mera logica della zonizzazione), non è sufficiente comunque a soddisfare le nuove aspettative.
Occorre affiancare al criterio quantitativo quello prestazionale, inoltre è necessario relazionare le componenti spaziali a quelle gestionali, ovvero ripensare la città nel suo insieme come “servizio integrato”.
In tal senso vanno riletti strumenti formali e/o informali quali i Piani Regolatori Sociali, Piani Regolatori dei Bambini e delle Bambine, Laboratori di Quartiere, etc. ma anche i Piani delle Mobilità, i Piani dei servizi per un’accessibilità fisica ed immateriale dei modificati soggetti sociali.

2. Pianificare la città è leggere la città,
ovvero la qualità come dato dinamico

Le tematiche sopra esposte rinviano alle risposte parzialmente soddisfacenti, che provengono dai vari approcci dell’urbanistica partecipativa ed i molteplici limiti di essi
La percezione dello spazio antropizzato è manifestazione fenomenica di una realtà soggettiva, quindi mutevole se vista da differenti punti di osservazione ed, inoltre, cangiante temporalmente.
Collegate a queste considerazioni vi sono quelle che affrontano le relazioni tra i luoghi e l’individuo, considerato sia come appartenente ad una collettività locale e sia visto parte della collettività più vasta a scala globale. Ciò implica richiesta di differenti qualità funzionali, relazionali ed estetiche considerando che la capacità di trasformazioni dello spazio è oggi enormemente più veloce rispetto quella di un recente passato e che è ignota la capacità di percepirle, assimilarle e sedimentarle non essendoci stata mai in precedenza tale opportunità.

3. Pianificare luoghi identitari,
ovvero la sfida dei non luoghi e della città pubblica

La proposizione e costruzione, o ricostruzione, di relazioni e funzioni urbane finalizzate alla costruzione, al recupero e/o riqualificazione dei luoghi, sono gli strumenti per dare qualità allo spazio e proporre o riproporre la centralità dello spazio pubblico collettivo.
Il motivo può essere proporre una qualità che si ispiri al locale ma può anche essere diverso da ciò: ovvero il cittadino del mondo che richiede una città ed un territorio con caratteristiche differenti, forse svincolate, da definite connessioni sociali, territoriali od urbane. Questioni di grande importanza per un Paese come l’Italia ove recupero e riqualificazione dei tanti centri storici, borghi ed emergenze storiche devono confrontarsi con la duplice, spesso concorrente, tematica del mantenimento e/o ripristino delle originarie antiche condizioni sociali e/o fisiche con quella della loro utilizzazione non solo per la produzione di reddito ma anche per consentire lo svolgimento delle ordinarie attività urbane. Quindi trasformarle rischiando di farle divenire “non luoghi”?
Il tema è particolarmente rilevante considerando la grande quantità di “costruito” privo di storia antica ma entrato nel “vissuto” degli abitanti delle tante periferie urbane e/o dei territori rurali urbanizzati.

4. Pianificare secondo il luogo,
ovvero l’alleanza con la natura

Ricordano gli “ingegneri igienisti”, i padri della moderna urbanistica, città e territorio devono essere salubri. Questo significa che essi sono anche sostenibili rispetto le risorse naturali, cioè quelle da conservare per le generazioni future.
Quindi i vincoli ambientali, cioè le condizioni al contorno esistenti in uno specifico contesto, anziché ostacoli vanno essere considerati opportunità, suggerimenti, progettuali.
Questo è ancor più rilevante in relazione agli aspetti legati alle tematiche energetiche: cioè localizzazione, esposizione, studio delle condizioni bioclimatiche come indicazioni di morfologie, tipologie, materiali.

5. Pianificare la città sicura,
ovvero la riscoperta delle origini dell’urbanistica

La tematica ora citata conduce ad un ultima, ma certo di non minore importanza, componente della qualità che deve essere presente nei processi di trasformazione del territorio e della città: la progettazione della città sicura.
Il rischio, la vulnerabilità e l’esposizione sono indissolubilmente legati al contesto specifico di cui, di volta in volta, ci si occupa.
Quando si tratta di realtà antiche l’attenzione principale deve essere posta alle molteplici questioni di tipo statico-strutturali e/o geomorfologiche. Queste situazioni sono presenti in gran parte del meridione, anche se certamente non sono assenti in altre aree del paese. Da sottolineare che spesso costituiscono le caratteristiche, negative, anche di gran parte dell’edilizia, delle tipologie e della morfologia della città e del territorio di costruzione moderna.
Differenti questioni sono presenti quando si tratta di aree per usi di tipo industriale, centrali per la produzione di energia elettrica, spazi per discariche, etc...
Ancora diversi sono gli elementi che si pongono per i progetti di trasformazione delle aree ex-industriali, cave dismesse, etc. Il recupero e la riqualificazione devono contemplare azioni di bonifica, riassetto della accessibilità, rifunzionalizzazione dell’organismo urbano e del territorio, etc...

Una sottolineatura

Sempre più spesso le argomentazioni di tipo territoriale si associano a quelle di tipo urbano. Questa connessione deriva dalla presa d’atto della complessità in cui si muove l’essere umano. L’evidenza dei legami indissolubili tra uomo e natura, la capacità di trasformare questa a seguito dei processi di antropizzazione è sempre esistita ma dalla rivoluzione industriale all’epoca attuale si è enormemente rafforzata ed ancora sta crescendo. Questa potenza, ancor più che nel passato, impongono di costruire metodologie di indirizzo, controllo e verifica delle azioni, quindi dei piani, dei progetti e delle realizzazioni.
Nelle realtà piccole è più evidente il legame di cui sopra si diceva, le conseguenze e gli effetti delle trasformazioni possono, però, anche non essere ridotte per il territorio o la città.
Per i grandi agglomerati tutto ciò può implicare questioni localmente rilevanti che comportano effetti diretti ed indiretti anche a scala territoriale.


“...il futuro non è dato, è incerto, gli avvenimenti non sono prevedibili. Ma... anche senza prevedere il futuro possiamo prepararlo. Ovviamente solo un’analisi delle varie eventualità può condurre ad affrontarlo con piani di azione ragionevoli.”
(I. Prigogine, relazione conclusiva all’incontro ‘Nobel per il futuro’, 1994)

Articolazione del Corso

Teoria
Parte delle lezioni è dedicata all’approfondimento o, se necessario, all’introduzione di discipline che possano aiutare il confronto con le tematiche precedentemente esposte.

Due macro aree caratterizzano tali ambiti:
I. una dedicata alle materie tecniche;
II. una seconda che colloquia e si riferisce ad ambiti più lontani dai canonici settori, è ad es. il caso della percezione dello spazio.

La pratica
Il confronto con situazioni concrete costituisce l’altro elemento rilevante del corso.
A causa delle diverse, possibili, storie formative individuali questa parte può essere svolta secondo due differenti modalità:
I. Una consiste nel prendere in esame un progetto, a scala territoriale oppure urbana, e leggerlo secondo la filosofia prima esposta.
II. L’altra modalità invece è costituita nell’elaborazione di un progetto che ugualmente sia costruito coerentemente a tale approccio.

La capacità di saper applicare le nozioni teoriche apprese nel Corso, l’appropriazione degli strumenti nella dimensione operativa, sarà rilevata nel tema che lo studente elaborerà durante l’anno.
Attraverso revisioni periodiche se ne verificherà la maturazione.

Modalità d’esame
Gli studenti dovranno mostrare la loro preparazione relativamente sia la parte teorica che quella pratica. Per entrambe è presente una lista di “Riferimenti bibliografici”.
E’ ammesso lavorare anche in gruppo, fermo restando che il giudizio d’esame è individuale. Quindi ciascun componente del gruppo dovrà essere in grado sia di dimostrare la sua preparazione sia teorica, quindi i riferimenti metodologici e disciplinari, sia quella relativa alla parte pratica che della precedente costituisce applicazione esemplificativa.
Testi docente Riferimenti bibliografici

a) Ambiente
- AA.VV., 2003, Atti del Convegno La Carta del Machu Picchu: storia, attualità, prospettive, Orvieto
- Camagni R. (a cura di) : Economia e pianificazione della città sostenibile,Il Mulino, 1996
- Cuniberti B., Ratti A. (a cura di), 2001, Progettazione ecologica del territorio. L’esperienza del progetto Ecocentre presso il Centro Comune di Ricerca Ispra, Maggioli Editore
- Dlg n.42 del 22 Gennaio 2004 Codice Concordato dei beni culturali e del Paesaggio (con succ. revisioni)
- Magnaghi A. et al., 1998, Il territorio degli abitanti, Alinea
- Scandurra E., 1995, L'ambiente dell'uomo, Etas Libri
- Socco C., 2000, Città, ambiente, paesaggio. Lineamenti di progettazione urbanistica, UTET
- Ue, 2000, La Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze
- Ue, 2007, La Carta di Lipsia sulle Città Europee Sostenibili
- Ue, 2008, Il Patto dei Sindaci
- Vendittelli M., La sostenibilità da chimera a paradigma, Franco Angeli, Milano, 2000
- Wright L., Civilta in bagno: storia del bagno e di accessori abitudini e mode riguardanti l'igiene personale, Garzanti, Milano,1971

b) Reti territoriali ed urbane
- Aragona S., La città virtuale. Trasformazioni urbane nuove tecnologie dell’informazione, Gangemi, Roma
- Balbo P.P., Roma Capitale nel XXI secolo, la città metropolitana policentrica, (a cura di P. Salvagni) Palombi Editore, Roma, 2005
- Clementi A., 1996, Dematteis G., Palermo P.C., (a cura di), Le forme del territorio italiano, Laterza
- Commissione Europea, Comitato di sviluppo territoriale, Schema di sviluppo territoriale, UE, 2000
- Curti F., Diappi L., (a cura di), 1990, Gerarchie e Reti di Citta': Tendenze e Politiche, Franco Angeli, Milano
- Dematteis G. et al. , 1999, Il futuro della città, Franco Angeli, Milano
- Gasparini A., Guidicini P., (a cura di), 1990, Innovazione tecnologica e nuovo ordine urbano, Franco Angeli, Milano
- Marcelloni M., Pensare la città contemporanea. Il nuovo piano regolatore di Roma, Editori Laterza, 2005

c) Luoghi ed identità locale
- Augè M., 1993, Non luoghi. Introduzione a una antropolgia della surmodernità, elèuthera, Milano
- Augè M., 2004, Rovine e macerie. Il senso del tempo, Bollati Boringhieri
- Aragona S. 2000, Ambiente urbano e innovazione. La città globale tra identità locale e sostenibilità, Gangemi, Roma
- Harvey D., 1993, La crisi della modernità. Alle origini dei mutamenti culturali, Il Saggiatore, Milano
- Lanzani A., 1991, Il territorio al plurale. Interpretazioni geografiche e temi di progettazione territoriale in alcuni contesti locali, Franco Angeli, Milano
- Magnaghi A., 2000, Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino
- Sernini M., 1990, La città disfatta, Franco Angeli, Milano

d) Imago, percezione di città, estetica
- Amendola G., (a cura di) , 2000, Scenari per la città nel futuro prossimo venturo, Laterza, Bari
- Arnehim R., 1971, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano
- Calvino I., 1972, Le città invisibili, Einaudi Edizioni
- Cervellati P.L., 2000, L’arte di curare la città, Bologna, Il Mulino
- Colarossi, P., Lange J., Tutte le isole di pietra, Gangemi, Roma, 2006
- Dematteis G., Indovina, Magnaghi A., Piroddi E., Scandurra E., Secchi B. , 1999, I futuri della città. Tesi a confronto, Franco Angeli, Milano
- Gennari G., 1995, Semiologia della città, Marsilio, Venezia
- Lynch K., 2004, (ed. orig.1964), L’immagine della città, Marsilio, Padova
- Lynch K, 1990, Progettare la città. La qualità nella forma urbana, Etas Libri Milano
- Mucci E., Rizzoli P., (a cura di), 1991, L’immaginario tecnologico metropolitano, Franco Angeli, Milano
- Romano M., 1993, L’estetica della città europea. Forme e immagini, Einaudi, Torino

e) Pianificazione e progettazione territoriale ed urbanistica, efficacia ed efficienza
- Balbo PP., De Cola B., 1992, Il progetto urbano, Gangemi,
- Forester J., 1998, Pianificazione e potere, Dedalo, Bari
- Indovina F., 2007, Relazione introduttiva alla Conferenza al Convegno Nazionale Territori e città del Mezzogiorno. Quante periferie? Quali politiche di governo del territorio, INU, Napoli il 22-23 marzo
- Mazza L., 1997, Trasformazioni del piano, Franco Angeli, Milano
- Moraci F. (a cura di), 2003, Welfare e governance urbana, Officina Edizioni, Roma
- Oddi C., 2003, Il Piano nascosto, Gangemi, Roma
- Ombuen S, Ricci M., Segnalini O., 2000, I programmi complessi, Il Sole 24 Ore
- Ricci L., 2008, “Roma. Perequare e compensare”, in P. Galuzzi, P. Vitillo (a cura di) Rigenerare le città. La perequazione urbanistica come progetto, Maggioli editore
- Roda R., Segnalini O., 2001, Riqualificare il territorio. Contenuti, risultati raggiunti e potenzialità dei programmi complessi, Il Sole 24 Ore
- Tafuri, M., 1973, Progetto ed utopia, Laterza, Bari
Erogazione tradizionale
Erogazione a distanza No
Frequenza obbligatoria No
Valutazione prova scritta No
Valutazione prova orale No
Valutazione test attitudinale No
Valutazione progetto
Valutazione tirocinio No
Valutazione in itinere
Prova pratica No

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